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Silvio Pellico

Le mie prigioni

Alle ore 15.00 del 13 aprile 1820, Silvio Pellico viene arrestato. Trasferito al carcere di Santa Margherita, dove attualmente sorge la Galleria Vittorio Emanuele a Milano è accusato di aver partecipato ai moti carbonari, una società segreta basata sui valori patriottici e liberali: l’obiettivo era quello di sconfiggere la tirannia austriaca e stabilire un governo costituzionale.
In carcere Pellico si converte alle fede cristiana, fa amicizia con Melchiorre Gioia – economista e intellettuale – conosce un bambino sordomuto a cui si affeziona, si invaghisce di Maddalena, una detenuta dalla soave voce. Poi viene trasferito al carcere de “I Piombi” di Venezia – dove convive con il timore di essere condannato a morte come gli altri carbonari – e inizia a comporre poesie, fino alla redazione delle proprie memorie.
Condannato a 15 anni di carcere duro, obbligato ai lavori forzati e a tenere le catene alle caviglie, è ancora trasferito nel carcere asburgico dello “Spielberg” presso Brno, nella Repubblica Ceca, dove incontra il suo amico Piero Maroncelli, anche lui carbonaro.
Un romanzo di memorie pubblicato nel 1832, e che presto fu tradotto in francese, inglese e in seguito in tutte le lingue, tanto da divenire il libro italiano più letto in Europa nell’800.

Genere: Narrativa, libro di memorie
ISBN: 8894626989
279 pagine
€ 11,99, cartaceo
€ 3,99, ebook
In vendita da aprile 2022

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